Le terapie migliori per l'artrosi

Come ridurre i dolori articolari

L'osteoartrite (OA) è il tipo più comune di artrite e la principale causa di dolore cronico e disabilità negli anziani. Dolore al ginocchio e all'anca  sono le principali cause di difficoltà nel camminare e salire le scale negli anziani in Europa e USA e ben il 40% delle persone oltre i 65 anni nella comunità del Regno Unito soffrono di sintomi associati con il ginocchio o dell'anca OA.

 

Il Trattamento dell'osteoartrite in generale e quella del ginocchio e dell'anca in particolare è diretta a:

  • Ridurre dolori articolari e rigidità.
  • Mantenere e migliorare la mobilità articolare.
  • Ridurre disabilità fisica e handicap.
  • Migliorare la salute e la qualità della vita.
  • Limitare la progressione del danno articolare.
  • Educare il paziente circa la natura del disturbo e la sua gestione.

Si distingue una terapia non farmacologica, una farmacologica ed una chirurgica .

La gestione ottimale della AO richiede una combinazione di trattamenti farmacologici e non farmacologici.

Terapia non farmacologica

  • Cambiamento dello stile di vita al fine di evitare attività gravose per le articolazioni malate.
  • Esercizio fisico, potenziamento muscolare   e esercizi per mantenere elastiche le articolazioni.
  • Controllo del peso   corporeo con lo scopo di tenerlo il più basso possibile al fine di scaricare le articolazioni danneggiate.
  • Uso di tutori  (ginocchiere, solette, polsiere) ma anche di stampelle o bastoni fino ai deambulatori.
  • Terapie fisiche  (dalle tens alla tecarterapia) e l'agopuntura.

Terapia farmacologica

  • Paracetamolo a dosi di 3-4 g al giorno.
  • Antiinfiammatori per via sistemica: più efficaci del paracetamolo a contenere il dolore e l’infiammazione tipiche dell’AO.
  • Antiinfiammatori per via locale: sono raccomandati nella maggior parte delle linee guida per il trattamento dell’AO.
  • Oppiodi: estremamente efficaci nel trattamento del dolore.
  • Farmaci che modificano la struttura cartilaginea (condroitin solfato e glucosamina): nel lungo termine sono in grado di rallentare la progressione della malattia, infatti nei soggetti che ne fanno uso adeguato il rischio di andare incontro ad un intervento di protesi è decisamente inferiore.
  • Infiltrazioni di cortisone:  estremamente efficaci nel controllo del dolore e dell’infiammazione, ma poco efficaci sulla rigidità e sulla funzione articolare.
  • Infiltrazioni con   acido Ialuronico: riescono sia a modificare la progressione della malattia, sia a migliorare la funzione articolare. Diminuiscono la rigidità e si sono dimostrate più efficaci di quelle con cortisone nel mantenere il controllo del dolore in un periodo compreso tra le 4 e le 12 settimane dopo l’infiltrazione.

Terapia chirurgica

  • Artroscopia: permette di effettuare debridement articolare/lavaggio, asportazione di corpi mobili articolari, meniscectomie, perforazioni e microfratture per i difetti cartilaginei fino ai trapianti di cartilagine.
  • Osteotomia: intervento invasivo  che porta alla correzione della deviazione dell’asse dell’arto interessato al fine di evitare il sovraccarico nel segmento malato (osteotomie valgizzanti e
    varizzanti).
  • Protesi: i pazienti con OA dell'anca o del ginocchio che non hanno ottenuto un adeguato sollievo dal dolore e miglioramento funzionale di una combinazione di trattamento non-farmacologico e farmacologico devono essere considerati per interventi di sostituzione articolare, intervento di chirurgia maggiore per l’alta invasività ma estremamente efficace per il ripristino di una mobilità articolare senza dolore. Nel ginocchio è possibile anche la protesizzazione del solo compartimento malato (protesi monocompartimentale) meno invasiva della protesi totale del ginocchio e dalla riabilitazione precoce.
Share by: